Viene messo a confronto la possibilità di godere della bellezza delle opere d’arte con l’esigenza salvaguardare la loro integrità.
Visto gli ultimi episodi accaduti, le istituzioni museali che si devono confrontarsi con le esigenze del pubblico e l’essenziale esigenza di proteggere l’opera da possibili danneggiamenti di origine vandalica e o deterioramento portato dagli ambienti.
Tra gli ultimi accaduti, vediamo il caso di due ragazze estremiste hanno lanciato sul quadro il contenuto di scatole, contenenti zuppa di pomodoro, e successivamente hanno sparso sulle proprie mani della colla, del tipo a presa istantanea, appoggiando le mani sulla parete e attendendo l’arrivo del personale addetto alla sicurezza. Fortunatamente, nessun danno specifico ha subito l’opera d’arte, che, dopo una rapida operazione di pulizia, è stata nuovamente esposta al pubblico.
Un dei motivi principali per la quale l’attacco attacco non ha portato danni specifici alle opere d’arte è legata alla presenza di una lastra protettiva trasparente, finalizzata proprio a prevenire attacchi per imbrattamento. La lastra di vetro, rispetto alla superficie vera e propria del quadro, fa sì che le sorgenti che illuminano il quadro debbano essere posizionate con estrema accuratezza, in modo da evitare che possano crearsi riflessi, che impediscano un corretto godimento del quadro, da parte dei visitatori.
In alternativa, un’altra soluzione che viene spesso adottata, ed è anche leggermente più invasiva, ma al contempo di più semplice attuazione è l’istallazione di una lastra di vetro stratificato antisfondamento, opportunamente distanziata dalla superficie del quadro (basta qualche millimetro) e la lastra viene fissata con apposite strutture meccaniche sulla parete, sulla quale è stato fissato il quadro.
Fonte: PuntoSicuro