“Sta continuando una strage inaccettabile, ormai siamo alla media di tre morti al giorno sul lavoro“. Così Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, intervenendo a Bologna a un’assemblea regionale del sindacato, dopo gli ultimi casi di lavoratori morti, tra cui l’operaio alla Farnesina. “È evidente – continua – che questo conferma la necessità di investire sulla salute e sulla sicurezza in modo molto più determinato, anche perché in molti casi si muore come succedeva tanti anni fa, cadendo da un ponte o dentro al vano di un ascensore. Qui esiste un doppio problema, sia il fatto che in molti casi siamo in presenza di lavoratori precari, in molti casi di un sistema di appalti, in molti di fronte a poca formazione“.
Il pensiero del segretario della Cgil bisogna eliminare molte “leggi balorde” sulla precarietà e cancellare il meccanismo del massimo ribasso negli appalti. “Credo necessario anche vincolare maggiormente la formazione, perché solo la formazione determina un elemento di prevenzione, e dall’altro lato serve investire ancora di più sugli enti che possono garantire la sicurezza. Parlo anche di formazione degli imprenditori e quando parlo di investimenti non intendo solo assunzioni all’ispettorato del lavoro, ma sto pensando anche a tutti i tagli che in questi anni sono stati fatti sulla sanità pubblica e sui servizi di medicina territoriale”. Via libera anche, come proposto dall’Ispettorato del lavoro, alla costituzione di procure specifiche sul tema. Ma Landini allarga anche il campo di osservazione alla situazione economica e alla guerra in atto, invitando il governo a trovare nuovi fondi per far fronte all’aumento di energia e bollette, perché quello che ha fatto finora “non è sufficiente“.
“I cinque miliardi di cui parlano non basta – insiste il segretario Cgil – Oltre a mettere un tetto al gas, bisogna mettere dei soldi in tasca a lavoratori, pensionati e partite Iva per pagare bollette e affitti, a partire da quelli che hanno redditi più bassi. Basta andarli a prendere negli extra-profitti che molte aziende hanno fatto in questi anni e redistribuirli a quelli che hanno bisogno. Penso alle imprese dell’energia, che hanno aumentato i ricavi grazie all’aumento dei costi energetici, o anche alle aziende farmaceutiche dopo gli anni della pandemia”.
Fonte: Il fatto quotidiano