Una delle malattie professionali più frequentemente denunciate continua ad essere l’ipoacusia da rumore. Quando parliamo di rumore intendiamo ciò che le nostre orecchie percepiscono, il suono, questo “è l’effetto percepito dall’organo uditivo, della variazione di pressione impressa ad un mezzo elastico (generalmente l’aria) dall’energia meccanica prodotta da una sorgente vibrante. Tale variazione di pressione si propaga sotto forma di onde sferiche, che, per mezzo dell’aria, arrivano al nostro orecchio, il quale le converte in sensazione uditiva“.
Quali parametri caratterizzano il suono? ve ne elenchiamo alcuni qua sotto:
- Frequenza: “numero di oscillazioni (variazioni di pressione) che si verificano nell’unità di tempo (secondo). Si misura in Hertz (Hz). La frequenza caratterizza il suono come ‘acuto’ (alta frequenza) o ‘grave’ (bassa frequenza). L’orecchio umano può generalmente percepire suoni con frequenze comprese tra 20 Hz (suoni bassi) e 16.000 Hz (suoni acuti), cioè tra 20 e 16.000 oscillazioni al secondo”.
- Lunghezza d’onda: “distanza tra due vertici dell’onda sonora; può calcolarsi dividendo la velocità del suono nell’aria per la frequenza del suono considerato”.
- Timbro: “parametro che caratterizza la qualità di un suono, visto che è funzione dell’insieme delle frequenze presenti nel suono”.
- Intensità: “ampiezza delle variazioni della pressione sonora. Si misura in decibel (dB). L’intensità è responsabile della percezione del suono come ‘lieve’ (bassa intensità) o ‘forte’ (elevata intensità). Per misurare l’intensità di un suono si utilizza la stessa unità di misura della pressione, cioè il Pascal (Pa)”. Tuttavia poiché le variazioni di pressione associate al suono variano in un range molto ampio e poco gestibile, “per convenzione, si preferisce quantificare l’intensità sonora in decibel (dB)”.
L’esposizione può produrre, nel tempo, “danni più o meno gravi a carico dell’apparato uditivo, in funzione soprattutto del tempo di esposizione e dell’intensità sonora”, come:
- trauma acustico
- spostamento temporaneo della soglia uditiva
- spostamento permanente della soglia uditiva
Alcuni possibili interventi di mitigazione e/o di eliminazione del rumore sono:
- Interventi preventivi: “la prevenzione è sempre l’arma più efficace per ridurre il rischio” e a tal fine il datore di lavoro “deve adottare misure tecnico organizzative atte a ridurre ‘alla fonte’ l’esposizione dei lavoratori. Tra queste, in particolare:
- l’organizzazione del lavoro, (es. nei processi, nel layout, nei metodi di lavoro, ecc.) che implicano minore esposizione dei lavoratori (comandi da remoto, turnazioni, pause di riposo, ecc.);
- la scelta, al momento dell’acquisto di attrezzature o dell’installazione di impianti, di quelli che risultano più silenziosi (utensili pneumatici silenziati, macchine insonorizzate, ecc.)”.
- Interventi di protezione acustica collettiva: “Il datore di lavoro ha, inoltre, l’obbligo di operare tutti quegli interventi atti ad eliminare o mitigare le cause del rumore, come ad esempio:
- sostituire tutte le parti meccaniche danneggiate (cuscinetti, cinghie, ruote dentate);
- aumentare la frequenza e l’accuratezza delle manutenzioni e degli ingrassaggi delle macchine e degli impianti, utilizzando esclusivamente lubrificanti consigliati dal costruttore (il grado di viscosità deve essere adeguato) e serrando periodicamente la bulloneria;
- evitare di utilizzare pressioni superiori a quelle effettivamente necessarie ed eliminare le perdite di aria compressa dalle tubazioni e dai giunti;
- installare dei supporti elastici sotto le macchine fisse (tappeti, molle, gomma, ecc.) al fine di limitare la propagazione delle vibrazioni alle strutture dell’edificio
- applicare pannelli o strutture fonoisolanti alle macchine e rivestire i locali con pannelli fonoassorbenti, per attenuare i rumori riflessi dalle pareti e dai soffitti;
- utilizzare adeguata segnaletica di sicurezza che individui chiaramente il tipo di rischio;
- informare e formare i lavoratori sui rischi uditivi connessi al ciclo di lavorazione e sull’uso corretto delle attrezzature di lavoro”.
Per tanto e necessario che ogni lavoratore chi più esposto e chi meno esposto al rumore effettui visite mediche per verificare lo stato dell’udito che se sono già presenti degli effetti che l’esposizione può provocare.
Fonte: Punto sicuro