Le temperature elevate che abbiamo e stiamo vivendo quest’anno unite a periodi prolungati di siccità, sicuramente, connessi alle conseguenze del surriscaldamento climatico che non riguardano solo la sicurezza, ma bensì anche ai rischi microclimatici hanno aumentato i rischi incendi. Il rischio incendio è fondamentale monitorarlo con estrema attenzione, in particolare negli stabilimenti a pericolo di incidente rilevante, tenendo in considerazioni e ben marcato che il caldo e la siccità “aumentano il rischio di incendi della vegetazione, coinvolgendo anche insediamenti industriali” e tra questi anche i “PIR”. Lo scopo è quello di fornire un attenta analisi ed indicazioni di. miglioramento della sicurezza ambientale, non che una nuova fact sheet, scheda informativa, che viene prodotta dal dipartimento innovazioni di tecnologie e sicurezza degli impianti, prodotti e insediamenti antropici.
Nel 2022 l’inail ha prodotto una scheda sui lavori negli stabilimenti a rischio di intendente rilevante, questa nuova scheda si sofferma, in particolar modo sugli incendi che coinvolgono la vegetazione esterni agli stabilimenti, invece che sugli incendi innescati internamente e sulle lezioni che abbiamo appreso da questi eventi.
Vi evidenziano qua sotto, due tipologie di eventi da incendi esterni allo stabilimento:
- Incendi esterni a ridosso della recinzione: “per spegnere l’incendio della sterpaglia, presente in zone limitrofe alla recinzione dello stabilimento e alimentato da forte vento di scirocco, è stato necessario richiedere l’intervento della Squadra di Emergenza interna e dei Vigili del Fuoco. Al perdurare dei forti venti, si è ritenuto utile presidiare la zona per monitorare la situazione” (come indicato nella scheda EO1);
- Innesco da oggetti incandescenti: “incendi di vegetazione possono essere innescati dalla proiezione di oggetti incandescenti provenienti dall’esterno dello stabilimento”. In un caso, (scheda EO2), “è stato un tizzone proveniente dall’incendio boschivo limitrofo; in un altro caso, si è trattato di un pezzo di metallo incandescente proiettato dal trattore durante lo sfalcio” (EO3, fa riferimento ad un principio d’incendio nel terrapieno del deposito, durante il taglio dell’erba circostante.).
Vi evidenziano qua sotto, gli incendi di vegetazione innescati all’interno dello stabilimento.
- Erba secca e sterpaglie nell’area di lavoro: “dalle operazioni di taglio scaturiscono scintille che possono innescare incendio di erba secca in prossimità di attrezzature critiche” come nel caso di un generatore elettrico (scheda EO5). La presenza di sterpaglie accumulate “è anch’essa fonte di pericolo di incendio. È il caso registrato (EO6), in cui l’intervento in emergenza della torcia per lo scarico di idrocarburi provenienti dalla colonna, ha innescato l’incendio di alcune sterpaglie raccolte in prossimità della stessa ma non smaltite;
- Mancati controlli di fine lavoro: “lo svolgimento di lavori a caldo, come per altre attività lavorative negli stabilimenti PIR, prevede l’adozione di Permessi di Lavoro PdL per autorizzare, gestire e documentare l’esecuzione di lavori, all’interno di un impianto in esercizio. Il mancato controllo di fine lavoro sia da parte della ditta appaltatrice che del capo turno può impedire di accorgersi di un pericolo immediato”. Ad esempio la scheda EO7 riporta che al termine di lavori di taglio su tubazioni metalliche posizionate sul piano campagna nessuno si è accorto della presenza di braci che hanno poi provocato un incendio.
Con l’inserimento del fact sheet, possiamo ottenere la conoscenza e analisi di questi eventi. Vengono indicati la maggior parte degli eventi analizzati, quando sono avvenuti, “ in questo caso si sono manifestati nel periodo estivo o in seguito a forte siccità. Tali eventi non hanno comportato perdita di contenimento di sostanze pericolose”; mettendo in situazione di pericolo lo stabilimento, inoltre in tutti gli eventi analizzati “la condizione che ha favorito il propagarsi dell’incendio è stata la presenza di vegetazione secca o sterpaglie”.
Fonte: punto sicuro