Verità e correttezza. Fino a che punto ci si può spingere nel criticare il datore di lavoro.

Nel rispetto dei requisiti di verità e correttezza, la corte suprema ha reso questa pratica un intervento disciplinare. Quello che si intende trasmettere è la verità dell’insuccesso all’interno di un team che non è sempre inerente alle competenze del lavoratore, ma bensì sono legati a situazioni di simpatia, extralavorative e/o personali. Il diritto di critica…