Un paese civile dove è inaccettabile il bilancio delle morti bianche, le morti sul lavoro. Si allunga lista dei decessi in Italia, altre quattro persone, ieri hanno perso la vita. Si tratta di un operaio al lavoro sui binari travolto da un treno, di un uomo schiacciato da una matassa di ferro durante operazioni di carico-scarico, di un operaio edile 72enne caduto da un’impalcatura e di un ragazzo investito e ucciso da un trattore. Il bilancio dei morti si aggiunge anche quello dei feriti: sono tre i lavoratori in condizioni gravi dopo infortuni subiti nella giornata di oggi. Tra questi un operaio di 35 anni rimasto ferito mentre stava effettuando delle lavorazioni all’interno di un’officina nautica di rimessaggio barche per un incendio.

«Oggi abbiamo 4 morti sul lavoro e tre feriti gravi. Voglio lanciare una provocazione: se la mafia oggi avesse ammazzato quattro persone, quale sarebbe stata la reazione dello Stato? Domani i giornali sarebbero pieni di campagne contro la delinquenza…». Così il segretario generale della Uil Pierpaolo Bombardieri parlando con i giornalisti a margine del primo congresso della Uil Sicilia in corso, oggi e domani, a Palermo. Bombardieri ha poi continuato: «Ecco, io vorrei che tutti facessimo questa riflessione. Noi vorremmo che questa strage sul lavoro finisse: abbiamo lanciato una campagna ’zero morti sul lavoro’, abbiamo ottenuto alcune risposte importanti dal governo, ma non basta. Chiediamo al governo, alla politica, una reazione forte. Quattro morti e tre feriti gravi in un giorno sono inaccettabili per un Paese civile» non ci si ferma a questo, e aggiunge «Bisogna fare scelte coraggiose – aggiunge -. Bisogna decidere che le aziende che violano le norme sulla sicurezza non possono partecipare ai bandi pubblici e le associazioni datoriali devono buttarle fuori. È la stessa logica con cui abbiamo combattuto e combattiamo la mafia. Non può esserci differenza». Bombardieri (Uil)

 

Fonte:  AnsaColletiva