L’organizzazione internazionale del lavoro ha stimato quante persone perdono la vita, si infortunano o si ammalano ogni anno nel mondo. Sono circa 2,8 milioni di persone e, di questi, circa 400 mila lavoratori sono vittime d’infortuni mortali e 2,4 milioni sono le morti causate da malattie professionali, a queste cifre si aggiungono più di 374 milioni di lavoratori vittime ogni anno d’infortuni sul lavoro non mortali ma che provocano lesioni gravi e portano ad assenze dal lavoro.
Spesso i dati reali rappresentano una sottostima del fenomeno e il calcolo degli impatti economici e sociali della salute e sicurezza sul lavoro a livello mondiale sono costati circa 3050 Milioni di dollari.
Gli infortuni e le malattie hanno un impatto economico sociale in diversi ambiti, come, ad esempio l’ambito sociale, economico, organizzativo, sanitario, aziendale, previdenziale e sulle compagnie d’assicurazione. La Commissione ritiene che “proprioquesta grande difficoltà di misurazionedel fenomeno, sia nei suoi aspetti immeditati (entità degli infortuni sul lavoro) sia nelle sue conseguenze economiche e sociali, contribuisca in modo significativo a renderlo difficilmente governabile ma fortemente indicativo del peso specifico che assume nella bilancia economica”. Ne consegue che “l’adozione di un sistema di misurazione condiviso dei costi economici e sociali dovuti agli infortuni sul lavoro” costituirebbe “un obiettivo politico in sé, necessario a fare evolvere a livelli superiori le politiche di contrasto e mitigazione degli incidenti sul lavoro e in genere dello sfruttamento lavorativo”.
Fonte: Punto Sicuro