Gli effetti delle radiazioni solari per i lavoratori in esterno sono diversi e gli effetti maggiori li riscontriamo in particolare sulla salute, la sensibilità individuale, il fototipo, l’associazione tra lavoro outdoor e tumori, le attività che comportano un maggiore rischio.
L’esposizione a radiazione solare riguarda ad una “interazione complessa del fattore ambientale con fattori costituzionali e con il lavoro oltre che abitudini di tipo comportamentale”, un importante fattore di rischio per i tumori della cute “è quello strettamente correlato alla sensibilità individuale alla radiazione UV”: il fototipo di ogni individuo “riassume in sé alcune caratteristiche individuali che possono determinare un maggior rischio. Diverse sono le sfumature di colore della cute, da cui dipende il grado di protezione naturale dai raggi del sole cui si associa inoltre la capacità o meno di abbronzarsi o di scottarsi”.
L’evidenza scientifica disponibile indica “chiaramente che l’esposizione occupazionale a radiazione UV rappresenta un fattore di rischio sostanziale e robusto” nello sviluppo di tumori cutanei (sia SCC, carcinoma a cellule squamose, che BCC, carcinoma basocellulare).C’è dunque la necessità di “stabilire misure di prevenzione primaria e secondaria e di aumentare la consapevolezza di questo rischio negli individui con elevati livelli di esposizione alle radiazioni UV correlati al lavoro implementando pratiche per una esposizione sicura al sole”.
Fonte: PuntoSicuro