Tragedia al Porto di Taranto: Operaio di 45 anni perde la vita schiacciato da un telaio di ferro
Ieri, martedì 22 marzo poco dopo del ore 8:00 nella parte pubblica del quarto sporgente dello scalo del Porto di Taranto ha perso la vita un operaio tarantino di 45 con la qualifica di rizzatore. Secondo le prime informazioni trapelate, in operazioni di movimentazione di un grosso carico l’uomo è stato schiacciato e ucciso da un grosso telaio in ferro. Sul luogo della tragedia sono intervenuti quanto. prima i sanitari del 118 e gli uomini della Polizia. Per la vittima, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. E’ stato un telaio di ferro a uccidere, questa mattina, al porto di Taranto l’addetto della compagnia portuale. Il telaio, stando ad una prima ricostruzione, si sarebbe improvvisamente sganciato mentre veniva fatto scendere in banchina da una nave che ha trasportato pale eoliche. Secondo quanto si è appreso, il telaio, che ha un peso rilevante, non conteneva le pale che erano state sbarcate poco prima. L’incidente è avvenuto al quarto sporgente, nella parte pubblica, già teatro di altri gravi incidenti negli anni passati. Ad aprile dello scorso anno un altro giovane operaio di una impresa di movimentazione e trasporti, precipitò da una nave sulla banchina del quarto sporgente al porto e morì sul colpo. L’operaio stava seguendo l’andamento del carico a bordo di pale eoliche.
I sindacati: «L’incidente mortale sul lavoro allunga inesorabilmente l’elenco di vite spezzate a Taranto e nel Paese, nonostante le continue denunce sindacali sulla mancata sicurezza e motivate da una progressività di eventi che contrastano, in particolare, con la dignità della persona e del lavoro, principi valoriali della nostra Carta Costituzionale» dichiara Gianfranco Solazzo, segretario generale della Cisl di Taranto, manifestando «solidarietà e vicinanza» alla famiglia. «Come si fa a dire addio alla vita mentre si è impegnati in qualcosa che invece dovrebbe dare un senso alla vita, migliorarla, renderla più dignitosa?», si chiede Franco Busto, segretario generale della Uil Puglia. «Invece – continua Busto – ci ritroviamo a piangere l’ennesimo giovane pugliese vittima del lavoro. L’augurio è che la giustizia ionica faccia velocemente il suo corso individuando cause e colpevoli di questa terribile tragedia, ma ciò comunque non restituirà la vittima all’affetto dei suoi familiari e dei suoi cari, ai quali vanno le più sentite condoglianze della segreteria regionale della Uil di Puglia».