Il rilascio del green pass dopo un esame sierologico per la conta degli anticorpi, anche per i non vaccinati, è quanto deciso e attuato da alcuni Paesi europei.
Il primo Paese ad attuare questa nuova politica è stato la Bulgaria che ha deciso di concedere il green pass a chi è in grado di dimostrare con un test sierologico (prelievo del sangue) di avere abbastanza anticorpi nel sangue contro il Covid-19.
Quello della Bulgaria è stata una politica di difesa in quanto è stato rivelato che la popolazione bulgara è la più scettica in assoluto, con solo il 30% della popolazione vaccinata ma con solo le prime due dosi. E’ stato deciso un minimo di anticorpi necessari per il rilascio del green pass. Con questo metodo però il green pass avrà durata di soli 90 giorni (3 mesi).
La virologa responsabile del governo di Sofia, Radka Argirova ha spiegato “L’obiettivo principale è dare il certificato a persone ben protette dal contagio. Verrà concesso a coloro che hanno avuto la malattia in modo asintomatico, a persone ce hanno acquistato un test antigenico in farmacia e hanno visto di essere positive, ma non sono finite in ospedale”.
La commissione europea ha sottolineato più volte che non ci sono dati sufficienti per consentire che a presenza di un certo numero di anticorpi possa giustificare il rilascio di un green pass ma i vari Paesi hanno un margine di libertà a riguardo.
Uno dei problemi è quello ce un test sierologico non determina da quanto tempo la persona sia guarita e quindi quanto e tra quanto possa essere nuovamente a rischio.
Gli anticorpi, inoltre, costituiscono una parte della protezione immunitaria necessaria affinché’ si possa esser effettivamente protetti dal rischio covid-19. L’altra parte è determinata dall’immunità cellulare che permette la produzione di linfociti capaci di uccidere le cellule infette cosi che non si possano riprodurre.La Lituania ha seguito la scia bulgara ma con delle sue piccole modifiche abbastanza rilevanti.
In Lituania infatti il governo ha deciso che dopo aver ricevuto l’inoculazione delle prime due dosi di vaccino, se al momento di fare la terza dose il test sierologico dimostra di avere ancora un livello alto di anticorpi si può evitare l’immediata nuova inoculazione e ricevere un green pass valido per i successivi 90 giorni (3 mesi). Allo scadere dei 90 giorni un nuovo test può eventualmente prolungare per ulteriori 90 giorni il green pass senza necessità della terza dose.
Seppur non facenti parte dell’Unione Europea, anche Svizzera ed Islanda hanno attuato questo metodo per i rilasci dei green pass.
Fonte: Europa.Today.it