Incidenti sul lavoro: Si lavora per vivere non per morire
Contare le morti e gli incidenti sul lavoro di questo 2021 è diventato quasi impossibile.
Solo nei primi otto mesi del 2021 si registrano 349.449 denunce di infortuni sul lavoro, circa 27 mila in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
772 sono state le denunce di infortuni mortali sul lavoro, una media di più di 3 persone al giorno. Sono numeri esorbitanti, basti pensare che dietro ogni singolo numero c’è una famiglia, persone che hanno perso un marito, un padre, un fratello. Dall’alto delle istituzioni si indignano, fanno conferenze stampa ma la situazione non cambia.
Nel 2021, nonostante le conoscenze, nonostante la formazione non si può continuare a morire mentre si lavora.
Dopo l’emergenza covid-19 degli ultimi anni riparte l’iniziativa Safety Tour per parlare di sicurezza sul lavoro nelle aziende, nei comuni e non per ultimo, nelle scuole. E’ un’emergenza sempre più attuale e necessita di vera e propria sensibilizzazione, per questo motivo Matteo Mondini, sopravvissuto ad un gravissimo incidente sul lavoro si impegna giornalmente, quasi come una lotta, per combattere le lacune che vi sono in questo ambito.
Matteo Mondini ha subito circa 40 interventi chirurgici, tra i quali l’impianto di un pacemaker cardiaco e l’amputazione del braccio destro. Con il suo “piccolo” tour del nord Italia in soli 7 giorni ha incontrato oltre 2500 lavoratori durante le 60 sessioni. Ha deciso di portare la sua esperienza fino a Foggia, dove ha terminato il suo tour. Il suo scopo è principalmente quello di raccontare la sua esperienza sensibilizzando alla formazione e alla prevenzione.
Matteo Mondini ha dichiarato durante un’intervista all’Ansa “Si lavora. Per vivere e non per morire”.
Fonte: Ansa.it