Attacco hacker al sito della Siae, 60 gigabyte messi in vendita sul dark web
La Siae, la società che gestisce i diritti di artisti del mondo dello spettacolo e della cultura ha subito un attacco hacker; Sono circa 60 i gigabyte rubati e venduti sul dark web, contenenti dati sensibili, come carte d’identità, patenti, tessere sanitarie, indirizzi, iban, contratti e riconoscimenti di opere.
L’attacco è stato rivendicato nel gruppo di cybercrime Everest, con la consecutiva conferma dell’avvenuto sabotaggio da parte di Siae. Il tipo di attacco hacker viene definito “data breach”, nello specifico possiamo descriverlo come un incidente di sicurezza durante la quale si assiste all’accesso di informazioni senza autorizzazione, colpendo innanzitutto gli utenti, le cui informazioni talvolta sensibili, finiscono nello spazio pubblico e a disposizione di chiunque voglia farne uso, ovviamente anche criminale; Dal punto di vista delle aziende la reputazione è uno dei fattori che viene principalmente colpita oltre al danno economico.
Gli hacker hanno chiesto un riscatto in bitcoin – attualmente un bitcoin ha il valore di 55 mila € – in cambio della non divulgazione dei dati, ma la Siae non ha intenzione di cedere, come conferma Gaetano Blandini, direttore generale dell’associazione.
Inoltre lo stesso sito due settimane fa è stata vittima di “phishing”, ovvero molti iscritti hanno ricevuto telefonate e link tramite sms e email, dal numero della Siae, ma che in realtà si trattava di una truffa, tuttavia non si è scoperto se le due attività avessero dei legami.
Fonte: Rainews