“Non stiamo investendo abbastanza sul futuro”
La World Energy Outlook, il rapporto annuale sull’energia nel mondo, preparato dall’Agenzia internazionale dell’energia (LEA) ha confermato che ci sarà un aumento delle temperature medie globali che nel 2100 sarà destinato a raggiungere +2,1 C°, che supererà l’obiettivo minimo dell’Accordo di Parigi sul clima (2 gradi).
La transizione mondiale verso un energia più pulita è ancora troppo lenta per soddisfare gli impegni climatici richiesti dall’OMS.
Secondo l’Agenzia internazionale per l’energia il mancato investimento in energia pulita potrebbe causare caos nel mercato dell’energia a lungo termine.
“Non stiamo investendo abbastanza per soddisfare le future esigenze energetiche – conferma il direttore esecutivo dell’AIE Fatih Birol – e le incertezze stanno preparando il terreno per un periodo estremamente incerto”. “Nonostante i progressi, gli attuali impegni sul clima colmano meno del 20% del divario di emissioni tra le impostazioni politiche odierne e un percorso verso zero emissioni nel 2050”, continua Birol, avvertendo che “tecnologie e politiche possono colmare questo divario entro il 2030. Oltre il 40% delle azioni è conveniente, come le energie rinnovabili, l’efficienza e i tagli al metano”.
Sera Birol, ad un’intervista al Corriere della, spiega: “Credo che dalla Cop26 debbano arrivare almeno tre cose: intanto che nuovi impegni siano presi da altri Paesi perché quel 20% diventi molto più grande. Considerando poi che il 90% della crescita delle emissioni viene dai Paesi emergenti, bisognerà trovare un meccanismo finanziario che permetta di fare in quei Paesi gli investimenti necessari – prosegue -. Infine i leader delle grandi economie come Ue, Usa, Cina e India, devono dire chiaramente agli investitori: se continuate ad investire nei vecchi settori di energia “sporca” rischiate di perdere denaro. Questo è il messaggio politico che mi aspetterei”. Quanto alla necessità nel mondo di più investimenti in energia pulita contenuta nel World Energy Outlook dice: “Quello che vediamo davanti a noi è un rischio incombente di turbolenze. Stiamo assistendo oggi a una ripresa economica dalla pandemia non del tutto all’insegna della sostenibilità. Nei piani di Recovery non abbiamo inserito sufficienti opzioni di energia pulita. Nell’ottica degli obiettivi di contenimento del climate change gli investimenti in energia pulita sono solo un terzo di quanto necessario. Mi aspetto che la spinta proveniente dalla Cop26 possa aiutare ad accelerarli”.
Fonte: Rainews