Facebook: Un black out costato 6 miliardi di dollari
Tutti è iniziato in California alle 8.40 del mattino del 4 ottobre, quando il messaggio di avviso “Errore” ha cominciato ad apparire sporadicamente su WhatsApp, Instagram, Facebook, Messenger e poi in modo sistematico in tutto il mondo.
A Menlo Park, dove si trova il quartier generale di Facebook, il team di ingegneri informatici ed esperti di tecnologie, era alle prese con problemi banalmente semplici: alcuni non riuscivano ad accedere agli uffici perché il software della sicurezza interna essendo coinvolto nel blackout non rispondeva, bloccati anche i calendari di appuntamenti, le piattaforme per il lavoro condiviso, e le email. Così Mark Zuckerberg e il top management nell’emergenza si sono affidati ad una task force umana esterna a Silicon Valley, dove hanno proceduto con un “reset manuale”.
Il black out durato più di cinque ore ha costretto Facebook e tutte le piattaforme a chiedere le scuse attraverso le piattaforme social dei concorrenti, ovvero, twitter: “We are sorry”. Ci dispiace e ci scusiamo per gli inconvenienti provocati. La paralisi di tutte queste ore ha coinvolto circa tre miliardi di utenti, la maggioranza dei quali ormai si trovano fuori dagli Stati Uniti: dall’Europa all’Australia, e ben 400 milioni di utenti solo in India.
Come spiega, in un post sul blog ufficiale degli ingegneri di Facebook, Santosh Janardhan, vice presidente del gruppo: “Il traffico dati tra tutte le strutture informatiche di Facebook è gestito da router, che determinano dove indirizzare i dati in entrata e in uscita. Nell’ampio lavoro quotidiano di manutenzione, i nostri ingegneri hanno spesso bisogno di mettere offline parte della dorsale, ad esempio quando riparano una linea in fibra, devono aggiungere capacità di banda o aggiornare il software dei router”. Durante una delle attività di gestione, è stato emesso un comando per valutare la tenuta della ‘spina dorsale’ del colosso. Un errore nel sistema, un bug, ha impedito di ripristinare immediatamente i data center di Facebook a livello globale, lasciandoli offline. Come sottolinea Santosh Janardhan, la prima disconnessione ne ha create altre a catena, il che ha reso la situazione particolarmente critica. “Tutto è successo molto velocemente – continua – e mentre i nostri ingegneri lavoravano per capire cosa stava succedendo, hanno dovuto affrontare l’impossibilità di accedere ai data center con i normali mezzi, perché le reti non funzionavano, e l’indisponibilità degli strumenti che usiamo normalmente per indagare i blackout”.
Le azioni di Facebook hanno perduto quasi il 5% in Borsa, ed è per questo motivo che la stessa azienda definisce questo black out il peggiore da 13 anni.
Fonte: Ansa, La Repubblica.